11 aprile 2010 Masseria del Crocifisso, Polignano (BA)
18 aprile 2010 Libreria Zazie, Fano (PU)
22 aprile 2010 Villa Pallavicini, Milano
Oggi nasco per l'ennesima volta; dal nulla di un verso che non c'era, nasco.Accetto che questa sia la mia vita: una questione di rinascita in versi. Oppure, l'inverso del nulla, che è la Poesia stessa.
martedì 30 marzo 2010
lunedì 22 marzo 2010
L'aspetto nel sonno terso
L'aspetto, nel sonno terso di una terapia
nella sala d'attesa di questo reparto
per quella cieca attitudine a non dimenticare
che hanno i vecchi e le stenografe
Aspetto, ci stanno bene i miei piedi
nelle ciabatte di feltro
Mi credi se ti dico che ho riletto tutta la mia vita
nella fogatura nera di una piastrella di grafite?
Clara, Clara, un migliaio di volte Clara
Che l'amo è scritto in tutti i verbali della polizia
e tu pure lo sai
e l'hai annotato nella cartella con il mio nome
tra quegli incomprensibili referti
Cosa dicono di me?
Apprendi dalla mia voce chi sono
che non sarei dovuto ritornare, quel giorno
che avrei dovuto continuare a cercare il suo regalo
E non sarei stato qui, ora
a fissare l'intonaco grossolano di quella parete
a passare il dito sul corrimano
a cercare nei tuoi occhi grandi e blu
l'indizio di un uomo che ero
C'era sembrato possibile a quel tempo
camminare sopra i cornicioni
vivere di illusioni
senza che il male potesse intaccare i nostri sogni
le nostre giubbe aperte anche in pieno inverno
L'aspetto, Clara
perché a me solo disse quelle parole
che sono la mia fede ostinata nel suo ritorno
L'aspetto, perché in questo posto
tutti aspettano qualcosa e non qualcuno
ed io non voglio dimenticare la sua promessa
perché nessuno più mantiene le promesse
nessuno più viene a parlarci
nessuno più si ricorda di noi
Bartolomeo Smaldone
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giovedì 18 marzo 2010
sabato 13 marzo 2010
Le cinque barche
Vorrei andarmene dopo aver dato un nome alle barche
ne ho viste cinque, in una darsena a Sibari
Dovrebbero avere tutte il nome di una donna, le barche
scritte di colore blu, lettere grandi come i pesci delle fiabe
dipinte a mano seguendo la corrente
Andrei via senza sofferenza e senza rimembranza
all’idea di cinque barche in mezzo al mare
Sarebbero la mia architettura a spasso per gli oceani
e tu non avresti nulla da chiedermi ancora
perché i miei segreti starebbero tutti nelle loro stive
Ti basterebbe scegliere un porto, a oriente o ad occidente
scegliere un nome e attendere il suo arrivo
per sapere quello che di me non ebbi tempo di scrivere
quando le parole si moltiplicarono ed io diventai piccolo
Bartolomeo Smaldone
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venerdì 12 marzo 2010
Il calore di Vico del Gargano, del Rotary, del suo presidente e della sua Gente, 11 marzo 2010
La mia fame di vita non può essere appagata dal successo, ma dal contatto con la gente. Sono reduce da un'altra presentazione del mio libro, in un altro paese d'Italia nel quale ho avuto la fortuna di stringere legami intelletivi con persone speciali.
Il mio grazie va a Luigi, a Rita, a Fabio, a Michele e a Grazia. A Lucrezia e a Maria che hanno magistralmente interpretato alcune mie poesie, commuovendomi. Al sindaco che ho scoperto essere stato grande amico di Andrea Pazienza. A chi, a fine presentazione, ha voluto stringermi la mano e dirmi grazie, imbarazzandomi e rendendomi felice.
Bartolomeo Smaldone
Il mio grazie va a Luigi, a Rita, a Fabio, a Michele e a Grazia. A Lucrezia e a Maria che hanno magistralmente interpretato alcune mie poesie, commuovendomi. Al sindaco che ho scoperto essere stato grande amico di Andrea Pazienza. A chi, a fine presentazione, ha voluto stringermi la mano e dirmi grazie, imbarazzandomi e rendendomi felice.
Bartolomeo Smaldone
giovedì 11 marzo 2010
Bartolomeo Smaldone e Simone Avincola Quartet
venerdì 5 marzo 2010
VICO DEL GARGANO, 11 MARZO 2010, SALA CONSILIARE, ORE 19.00
giovedì 4 marzo 2010
Concerto degli Alfasong, sabato 6 marzo, auditorium Sacro Cuore di Altamura
Quel che non ho
Non so cosa sia felicità
Né cosa sia poesia
Questa pure non è poesia
Ma uno sciocco esercizio
Un artificio
Le mani mi tremano
Cammino al contrario
Non sono sensibile al caldo
Tanto meno al freddo
Che sia estate o inverno
Per me non fa differenza
Giungerò alla morte per inerzia
Fumando sigarette contro ogni ragionevole consiglio
Contro il buon senso e contro ogni campagna di dissuasione
Tutto è così strano
Non avere un’anima e desiderare di essere un uomo
Ben oltre l’esercizio delle funzioni vitali
Ben oltre l’istinto di sopravvivenza e quello sessuale
Il tempo passa senza criterio
Spesso accadono cose innaturali
Un padre e una madre che danno sepoltura al loro figlio
Io scruto tutto
Dal terzo piano di una casa vecchia di vent’anni
Accanto al mio cane con la testa fuori dalla balaustra
Mi lascio affascinare dalla gente che scorre
Dal mistero che si nasconde dietro ogni volto
Dietro le parole e il gesticolare
So che un giorno anch’io non sarò e non saprò più niente
Sarà il giorno in cui cesserà di tramandarsi la memoria di me
Non una via né un teatro porteranno il mio nome
Anche questo scritto si decomporrà come il mio corpo
Ma non è la fine ad atterrirmi
Mi infiamma ciò che mi sfugge
La tenerezza e la stupidità di una vita normale
Bartolomeo Smaldone
"Gente" Secop Edizioni
mercoledì 3 marzo 2010
Tra i banchi delle elementari
E' un'intervista che racconta della edificante esperienza fatta a fine gennaio scorso in una quinta elementare di Altamura. Non mi hanno stupito, in quella circostanza, l'attenzione, l'interesse e l'acume mostrati dai bambini. Non mi ha stupito perché io credo che il nitore di quell'età possa indicare agli adulti la giusta direzione.
Grazie alla maestra Maria Rella ed ai suoi indimenticabili alunni della V/E della scuola elementare "Golgota" di Altamura.
Bartolomeo Smaldone
martedì 2 marzo 2010
La piccola venne al mondo e il mondo ne fu lieto
Che riccioli belli ti porti alla nuca
trucioli neri che raccolgono l'aria
ci passi la spazzola e il sole li asciuga
il caldo di un sole di plastilina
Lo sanno i poeti quando sto per partire
con loro divido i verbi e le botte
tu sola sai quando sto per tornare
con te divido la soglia dei sogni
Stattene libera, nella musica e nel corpo
nel cibo tra i denti, nel naso che gocciola
Stattene libera nei no che dirai
nelle promesse che non potrai mantenere
nelle febbri estive, nelle porte che si chiuderanno
negli incontri felici nei supermercati
Devi assaporarla la libertà
devi pretenderla come un battesimo laico
per tutte le creature che potrai immaginare
nello sterminato regno della tua fantasia
Il giorno che ti rivedrò e tu sarai grande
mi torneranno in mente le parole della maliarda
i suoi tre tocchi sulla tua fronte
i suoi occhi a interrogare la bacinella di magnolia
e l’acqua e l’olio a bagnare la strada
per mandar via la malasorte
Capirò che l’unica cosa che ti avrà affascinato
sarà stato il bisogno di essere altrove
per non perderti nulla di ogni prossimo viaggio
Bartolomeo Smaldone
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