Meridionale

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Reading durante il concerto di Fabrizio Emigli alla Domus Talenti, Roma, 10 marzo 2011

sabato 27 agosto 2011

Motel "La locanda"


Il livello di tutto questo spettacolo è mediocre
categorico, parcellizzato
Ho dovuto mormorare una scusa per arrivare da te
a vederti nuda sopra questo cotone
che nessuno sa quand’è l’ultima volta che è stato lavato
o chi ci si è steso sopra prima di noi
E poi, mi angustia e mi deprime
non sapere nulla di chi sei
o che tu ignori molti dettagli della mia vita
Per non dire di quanto mi avvilisca
non avere la certezza di essere riuscito a procurarti piacere
Solo, non riesco a pensarci
che un attimo dopo essere venuto
e quello è il tempo in cui mi vedo nella mia auto
fuori nel parcheggio
a scegliermi un cd, accendere una sigaretta
e partire sotto la luce tumefatta della provinciale
Mi vedo così lontano
da essere pervaso ancora una volta
dal desiderio di ritornare qui

Bartolomeo Smaldone
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Copyright 2011

martedì 9 agosto 2011

Poesia semplice


E' bello parlare con te
anche solo di ciliegie o di saldi
del risvolto dei tuoi nuovi pantaloni
E' bello sentirti raccontare storie che non sai
per il piacere di inerpicarti sugli specchi
in tutto simile alla mia prima bravata
quel furto di poche lire nella chiesa
Il tuo sorriso è bello
bello così, anche senza aggettivi
La spiaggia desolata è bella
se ci metti i piedi e mi bendi gli occhi con le mani
e canti alla musica della parola crasi
Credo di sapere in che misura t'amo
e la misura esatta del tuo amore
l'ho appresa il giorno in cui mi hai confidato
che non si può rubare la solitudine ad un poeta

Bartolomeo Smaldone
All rights reserved

mercoledì 3 agosto 2011

23 luglio

L'ultima volta che ti videro passare
saltellavi per la felicità
Un tale scrisse in un redazionale
che galosce così se ne contavano poche
E' per invidia che diventasti bella
o eri già nata così, dall'acqua del pozzo
quando i soli riscaldavano le vecchie
che quella bellezza masticavano amaramente
nelle loro bocche piene di sedano
per non scilinguare maledizioni

Bartolomeo Smaldone
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lunedì 1 agosto 2011

Ritardo


E tossì
di una tosse dolorosa e stridula
come il clangore di un coperchio che cade in terra
Le sue gambe abbandonate su una sedia
avevano l'arrendevole aspetto di un pendolare
giunto in stazione appena dopo
la partenza del suo treno
Tossì ancora
questa volta per indicarmi il calendario
dove appuntava la lista della spesa
e insieme al latte scremato da comprare
ci vidi scritta la sua richiesta d'aiuto
nel giorno del nostro ennesimo anniversario
-Hai affondato così tanto
le tue mani nel mio cuore
che ora stento a riconoscermene uno
Sarà così fino alla fine
le mie gambe abbandonate sulla sedia
e tu di spalle a guardare il calendario
C'è forse un altro modo di amare
diverso dallo stare ad aspettarti?-
Avrei dovuto dirle - sì-
e invece me ne andai senza voltarmi
Mi scrisse
-Qualcuno ha detto dell'amore
che è come affidare il cappotto a un cameriere-
Sentii tossire, sperai che fosse lei
era lo spiffero del vento tra le scale

Bartolomeo Smaldone
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