Meridionale

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Reading durante il concerto di Fabrizio Emigli alla Domus Talenti, Roma, 10 marzo 2011

giovedì 31 dicembre 2009

Estratto del racconto "Un'altra vita" contenuto nel libro "Gente"


"Credi nell'anima?" gli aveva chiesto Eva, scrutandolo attraverso le volute di fumo della sigaretta.
"Non credo si trovi in un posto diverso dalla nostra mente" aveva risposto lui, pescando la risposta nel fondo del calice, dopo aver fatto roteare quel che restava dell'ultima goccia di Amarone.
"Vorrei farti vedere una cosa. Un pezzo della mia anima. Andiamo via da qui".


Bartolomeo Smaldone

"Un'altra vita - San Luigi dei Francesi-"

domenica 27 dicembre 2009

Recensione di Antonella Leogrande

“I poeti ‘devono’ soffrire: non c’è guerra,né rivoluzione che possa mutare il loro destino” (Salvatore Quasimodo).E davvero ha sofferto Bartolomeo Smaldone nel lungo e tortuoso percorso che lo ha portato alla pubblicazione della raccolta “Gente” (Secop Edizioni 2009).Non una semplice silloge,ma un progetto artistico polisensoriale e cinestetico,come si può leggere sulla copertina.
Tra le pagine di “Gente” i versi e il racconto,le immagini di Massimiliano Uccelletti,la musica di Rosella Clementi,la prefazione scritta a quattro mani con il Premio Tenco 2009 Max Manfredi e le interpretazioni di Alberto Lori e Margherita Di Rauso si fondono a comporre un’opera complessa e profonda,multiforme e coinvolgente.
Le trentatre poesie che parlano di ‘gente’comune formano una variegata galleria di ritratti in cui è facile identificarsi,perchè Bartolomeo Smaldone è attento a cogliere la meraviglia che si nasconde dietro ogni sguardo,ogni viso che incontra per strada trasformando-o sarebbe meglio dire trasfigurando-anche l’esistenza più ordinaria in mito,in racconto poetico,in un’esperienza sospesa in una dimensione temporale che sa di antico,che ricorda un mondo passato fatto di profumi e colori quasi dimenticati eppure così vivi e presenti nella memoria di ognuno di noi.
Come la madeleine di Proust,così ogni verso di Bartolomeo Smaldone ci riporta indietro all’infanzia,ai racconti dei grandi,ai giochi di bambini fatti di niente,a gesti quotidiani e rituali andati perduti o conservati da pochi.
Maurizio Cucchi,recensendo su La Stampa ’12 agosto 2006’-dal poeta dedicata a sua figlia-,ebbe a dire:”Bartolomeo Smaldone ha buoni momenti di grazia lieve,eppure concreta,immagini semplici e comunque efficaci”.E tale efficacia fa si che il nostro poeta riesca a emozionare fino alle lacrime,talvolta,o a spiazzare,a sorprendere o muovere al riso,a provocare sdegno.Tutto questo costruendo una sorta di epica moderna con protagonisti gli uomini e le donne della strada.

Antonella Leogrande
All rights reserved

giovedì 24 dicembre 2009

Gente di Altamura


Un grazie commosso a tutta la Gente che ha assistito alla presentazione del mio libro ad Altamura. Ho sentito il vostro affetto.Ho avvertito il vostro abbraccio.

martedì 22 dicembre 2009

Gente di Margherita Di Rauso

Un solo mare


Mentre salgo le scale
di striscio
come l’acqua di striscio riscende le grondaie
mentre l’aria mi arriccia e mi rinfresca le ciglia
vedo noi nello Ionio limpido e greco
e capisco e dico:
Non c’è modo, maniera, perifrasi
per varcare la soglia pudica dei nostri pensieri
Sappiamo solo, perché la natura è così ordinata,
che la poesia ha bisogno del greto di un fiume
come tu, uomo, riconosci in me
la parte virtuosa della tua espiazione
Forse per questo, per millenaria abitudine,
io sono stata olocausto e silenzio
Forse per questo mi percuoti
addebitando all’amore il folclore patriarcale della violenza
Ma io ho diversa dimora
e se abito in te
non debbo per questo appartenerti
Se hai assaporato la porosa mia lingua
non un solo organo di me è tuo
perché non apparteniamo ad altri
se non a noi stessi
e non siamo di altri
se non del nitore dei nostri sogni infantili
Un giorno scoprirai che Dio ha una A per desinenza
che non è vita quella che entra tra le mie gambe
ma quella che mi attecchisce nel ventre
Un giorno avremo una sola barca
e un solo mare
un solo senso della libertà


Bartolomeo Smaldone
All rights reserved

mercoledì 16 dicembre 2009

LETTERA DI VENDOLA A BART

Caro Bartolomeo,

purtroppo non posso partecipare alla presentazione del tuo libro. Voglio comunque che Ti giungano i miei complimenti per la scelta di scrivere e pubblicare.

Io scrivevo filastrocche a sei sette anni e poi ho scritto, durante le medie, i primi componimenti. La poesia è stata anche uno dei modi per rompere con il provincialismo in cui eravamo immersi. Tu considera un piccolo municipio del profondo Sud: per me che avevo vent’anni nel ’78 e dieci anni nel ’68 la poesia era un modo per conoscere il mondo.

E’ Pablo Neruda che mi ha fatto scoprire l’America Latina. E’ Garcia Lorca che mi ha fatto scoprire il fascismo nella sua dimensione più violenta. Era impossibile affrontare per me, da ragazzino, la tragedia dello stalinismo se non avessi avuto anche lo stimolo della lettura di Dostoevskij. La poesia, la grande cultura letteraria, sono state un insieme di finestre sul mondo.

Per me Pasolini non è mai stato ucciso. Me lo ripeto spesso, quando incontro le sue rime, la sua inquieta vitalità, la sua soave disperazione, in ogni porzione di strada, di cielo, di casa.
Oggi Accattone sarebbe probabilmente un ragazzo extracomunitario, momentaneo inquilino di un campo nomadi. Ninetto sarebbe invece un giovane precario senza busta paga né orizzonti stabili abitante della estesa periferia senza centro di una delle nostre province europee.

E in questa ferita trasversale del mondo, dove reale è l’esigenza di un nuovo straccio di speranza che abbiamo bisogno di riprendere un bel cammino attraverso la cultura letteraria e poetica per ridare dignità e giustizia alle parole. Altrimenti diventiamo schiavi del presente e il futuro altro non è che la reiterazione della Babele in cui viviamo
Buon viaggio caro Bartolomeo.
Saluto i partecipanti con affetto e auguro a tutti un buon Natale e un felice Anno nuovo


Nichi Vendola


sabato 12 dicembre 2009

"Gente" di Max


Ieri ho avuto il piacere di consegnare a Max Manfredi una copia del mio libro. E, soprattutto, ho assistito ad una sua toccante esibizione. La conferma (assolutamente non indispensabile) di trovarmi di fronte ad un artista al quale ognuno di noi deve qualcosa.

martedì 24 novembre 2009

Prima presentazione del libro "Gente", Palazzo S.Gervasio, 3 dicembre 2009 ore 18.00


Nella splendida sede della "Joseph and Mary Agostine Memorial Library" di Palazzo S. Gervasio (Pz) avrà luogo la prima presentazione del libro "Gente" di Bartolomeo Smaldone.
Attraverso la lettura e l'ascolto dellle poesie e del racconto verranno proposte le tematiche che hanno ispirato il progetto editoriale.
Verrà proiettato un documentario girato dall'autore, intervistando persone "comuni", di diverse fasce di età, accomunate dalla passione per la poesia.

venerdì 30 ottobre 2009

Grazie Max


Grazie infinite a Max Manfredi per aver scritto la prefazione del mio libro e auguri di cuore a lui per il prestigioso riconoscimento della targa Tenco 2009 per il miglior album, "Luna Persa".

giovedì 17 settembre 2009


Gente è un libro polisensoriale e cinestetico.
33 poesie, istoriate da foto del noto fotografo romano Massimiliano Uccelletti, conducono il lettore verso un racconto, continuatore delle linee ispiratrici tracciate dai versi.
E le parole diventano suoni, recitate da Alberto Lori (straordinaria voce di Mixer, Sfide, Superquark) e Margherita Di Rauso (fantastica attrice di teatro, finalista al Premio ETI 2009 come miglior attrice non protagonista).
La colonna sonora accompagna il lettore in questo viaggio attraverso i sensi ed è stata composta dal maestro Rosella Clementi, collaboratrice del premio Oscar Carlo Rambaldi.
La copertina del libro è stata disegnata dall'artista altamurano Giuseppe Incampo.

Non manca molto alla pubblicazione del mio libro. Prima ancora che ciò accada, vorrei dedicarlo a tutti coloro i quali, attraversandoli, sono riuscito a scriverlo.
Tra le altre cose "Gente" è un tributo all'infanzia, la zona franca per antonomasia del genere umano.
…perché la poesia come la fotografia sono l’archivio dei luoghi dell’anima e di quelli del mondo. Una sequenza di stupore, dolore e meraviglia che altrimenti andrebbero perduti per sempre.

Bartolomeo Smaldone

martedì 1 settembre 2009

Il figlio del senatore


Il figlio del senatore

venne accolto come un eroe

sebbene per la guerra

non fosse mai partito

L’esercito nel sottoscala

tra avanzi di bottiglie

ballava con disinvoltura

una musica metropolitana

Così ,come in un sogno etilico

si sfuggiva alla paura

l’onore era fatto salvo

con il suo carico di medaglie

La gloria data in pasto

ad una troupe televisiva

per l’orgoglio di una nazione

tutto sgualcito sulla bandiera


M.B.


Voglio essere posseduta come una rosa
come memoria dell’ultima pagina letta
Dallo stomaco alla gola provo a scorrere le tue parole
ma mi giungono solo spine recise
Voglio te come il profumo che sei stato
nella notte più lunga dell’anno
non il silenzio che vitupera il mio sonno
Voglio l’acqua che mi bagnava da bambina
l’acqua buona da bere a piene mani
Voglio vivere lontana da te
ed essere fiera della mia estasi
fiera della mia passione mortale
Voglio comprenderti senza esclusione
per non correre il rischio di somigliart

sabato 8 agosto 2009

Fragile


Stanotte ti ho sognata, eri di vetro
fragile
mi salutavi da lontano
e la tua mano era di vetro
ed anche il tuo sorriso luccicava
e mi diceva "ho vinto"
Poi ho sognato che le parole si facevano a pezzi
e i pezzi cadevano tra i vetri
insieme al tuo sorriso e alla tua mano
Mi mancherai

venerdì 7 agosto 2009

La rosa ferita



Seduta sull'orlo di un vaso di creta
riposa la rosa ferita
Gocciola sangue e il sangue nell'acqua si spande
sino a che l'acqua non diventa sangue
Io ti donai la rosa ferita
perchè guardandola potessi capire
e così ricordare
che ogni amante si nutre del sangue dell'altro
e intanto ama
poichè anch'egli una volta ha ferito

martedì 28 luglio 2009

L’ULTIMA POESIA


Tutti aspettavano l’ultima poesia.

Il padre oltraggiato

ammonì le vergini devote

“ Egli è mendace!

Perché non possa più

disporre a piacimento le stagioni

muoia suicida”

Insorse il barbiere dal loggione

“ Davvero vecchio zotico sostieni

che possa morire chi non vive?

Io stesso lo cercai

eppure non lo vidi passare tra gli specchi”

La madre fedele parlò dal golfo mistico

“Da lui non ebbi mai promesse o confessioni

e se ferite gli aprirono le carni

io pure sanguinai

ma il pianto suo mi giunse da lontano”

Allora qualcosa di simile ad un sipario

si aprì

per consegnare alla scena

un tale che tutti credevano poeta

“Non siamo qui per lui”

proruppe il coro delle vergini

“il corpo è nudo

la bocca tace!

Come potrebbe

fomentare i nostri sogni!

domenica 26 luglio 2009

Infanzia

I miei occhi puntati sul mondo

venerdì 24 luglio 2009

Nomi


Eva, Paola, Pietro, Rachele,Luca,Giulia.
Sono alcuni dei protagonisti del libro.
Le loro vite subiscono il peso schiacciante di eventi ai quali riescono, comunque, ad opporre un impeto, un atto di ribellione, sia pure a volte estremo.

Gente


Ho iniziato a scrivere un libro di poesie e mentre lo facevo mi è venuto in mente un racconto.
Un mio caro amico fotografo mi ha regalato una parte del suo mondo di immagini. Due grandi interpreti hanno prestato la loro voce ai miei versi. Una straordinaria musicista ha composto il commento sonoro.
E' nato così "Gente", un viaggio attraverso le anime di eroi antidogmatici.