Meridionale

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Reading durante il concerto di Fabrizio Emigli alla Domus Talenti, Roma, 10 marzo 2011

venerdì 7 giugno 2013

Sezione Narrativa edita 1° Premio Bartolomeo Smaldone "Se i tuoi occhi un giorno" (Gelsorosso ed.)

Motivazione:



Questo romanzo di Bartolomeo Smaldone colpisce per almeno due motivi:
- per il contenuto davvero inusuale, con cui -se così si può dire- l’Autore vuol rendere giustizia e restituire dignità all’omosessualità e alla pazzia: due  condizioni umane deprecate, o guardate almeno con sospetto, spesso calpestate, ma sempre censurate e rimosse;
- per la struttura complessa, che inanella al suo interno piani temporali, piani narrativi, vicende, personaggi che trovano puntualmente e brillantemente la giusta collocazione, assumendo pienezza di significato ed esaustività nell’alto messaggio di cui Bartolomeo Smaldone vuol farsi latore.  
La narrazione prende avvio da un romanzo ‘trafugato’, da un io narrante che confessa all’inizio il progetto folle di sostituirsi a chi aveva scritto quelle pagine, nella recondita speranza di una possibile celebrità usurpata con la pubblicazione di quel libro.
A partire da questo momento narrativo, si aprono i piani diversificati della narrazione e cominciano a sciorinarsi rimandi interni abilmente strutturati.
Su un PRIMO PIANO DELLA LETTURA, la lettura che l’io narrante fa del romanzo trafugato,  è la  storia di Lia, una giovane donna che, a sua volta trovando delle lettere in un vecchio secretaire, scopre l’omosessualità di sua madre. Si apre così un SECONDO PIANO DELLA LETTURA: quello in cui è Lia che legge le lettere scambiate tra sua madre Ambra e la sua compagna Fara; un secondo piano di lettura in cui campeggia la storia d’amore tra Ambra e Fara adolescenti, compromessa dall’invidia, dalla grettezza e dal perbenismo ipocrita di un ambiente piccolo borghese che, completamente risolto nella miseria della povera dialettica “vizi privati e pubbliche virtù”, è completamente incapace di comprendere la purezza di un sentimento la cui unica colpa è nel porsi  al di fuori dall’ipocrisia delle  convenzioni. Un amore forte di per sé, ma fragile a fronte della cultura dominante, radicata ed egemone e quindi capace di soffocare e vanificare senza alcuna umana pietas  chi non rientra negli schemi da essa imposti.
Questo secondo  piano di lettura si interrompe con Lia che  decide di andare alla ricerca, dopo tanti anni, di Fara “per rendere giustizia a quelle due ragazze del 1964, a quel loro amore nato nel posto e nel tempo sbagliato.”
 Si  torna così al piano di partenza, il PIANO DELLA REALTÀ, con la crisi di coscienza dell’io narrante, che a sua volta decide di andare alla ricerca dell’autrice del testo trafugato. A questo punto, inaspettatamente, la narrazione si apre a un universo troppo spesso inesplorato, incompreso e rimosso: la pazzia. Consequenziale risulta quindi, nella parte finale del romanzo,  la riflessione che l’autore offre sulla realtà  della malattia mentale e sul messaggio rivoluzionario del grande Basaglia.
La somma di tutte queste esperienze porta infine  l’io narrante a una profonda riflessione su se stesso,  che si traduce in una vera e propria ‘rinascita’ interiore e morale.
Uno  stile  disteso, fluente, tanto più pregevole in una sorta di congenita ‘solarità’ che  vale a sottolineare in modo molto profondo ed efficace la complessità delle problematiche presenti nell’intreccio.

“Se i tuoi occhi un giorno" 1° classificato nella XV edizione del Premio Letterario Internazionale Mondolibro