Meridionale

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Reading durante il concerto di Fabrizio Emigli alla Domus Talenti, Roma, 10 marzo 2011

giovedì 27 dicembre 2012

lunedì 17 dicembre 2012

Dettagli



Uno se l’immagina così l’invecchiare
come uno sforzo caparbio della memoria
Cosa indossavi quella prima volta?

Uno, due, tre, tredici, ventuno
cento e uno

Ah, ora sì che me lo ricordo
L’avevo visto nella vetrina
del gran bazar del centro
quel vestito appena sotto il ginocchio
Lana mista a qualcos’altro
qualcosa che non saprei dire con esattezza
Taluni particolari sfuggono
a chi non ha una gran cultura del vestire
O è forse questa storia dell’invecchiare?

Uno, due, tre, tredici, ventuno
cento e uno

Per rifiatare respiravo al contrario
e ti venivo a chiedere in sposa
per quella tua mania di ricordare sempre tutto
che spesso mi imbarazzava
Quanto  vorrei che adesso fossi qui
per insegnarmi di nuovo a contare

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 4 gennaio 2013, alle ore 18.30, presenterò il mio romanzo, "Se i tuoi occhi un giorno", presso libreria Lovat di Villorba, conversando con il giornalista Sergio Zanellato. 

martedì 16 ottobre 2012

Ci siamo amati d'estate



Ci siamo amati d’estate
D’estate l’amore è più facile
lo mangi, lo bevi, lo chiami sempre per nome
non ci pensi ai capelli arruffati
La gente che passa per caso
e quella che lo fa di mestiere
guarda l’amore
e gli viene fame
gli viene sete
È così l’amore d’estate
non ci stai mai con lo stomaco vuoto
Ci siamo amati d’estate
e io ero l’uomo e tu la donna
ma anche scambiandoci di posto
amarci ci veniva così facile
L’uno amava dell’altra
il suo senso di appetenza
In questo, tuttavia
non avevamo meriti particolari
Quando il sole tarda a tramontare
è davvero tutto più facile

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mercoledì 12 settembre 2012

La lettera



Sai cosa? Ti scriverei come si faceva una volta
di una grafia incerta, tremula
che tradisse ogni mia emozione, ogni mio ripensamento
Che fosse me nell’atto di scriverti
e diventasse te nel gesto di leggermi
Mi piacerebbe scriverti per aspettare una tua risposta
Sì. Solo per quello ti scriverei
Per aspettarti tutta avvoltolata in una busta
e poi distesa sulla mia scrivania
nuda in ogni sostantivo
profumata come profumano i verbi
Ma tu non rispondermi, ti prego
Non farlo subito
Lascia che ti immagini
con la mia lettera sui seni
sveglia tutta la notte
turbata dalle mie parole
Quanta consolazione avrei
se tu perdessi il sonno per via della mia lettera
“Mia adorata, una luce inattesa
si riflette sui lenzuoli.
Passa spesso un arrotino
e grida al suono del campanile.
Ricordo a stento il nostro bacio
ma per virtù e scrupolo
non me ne andrò in giro
alla ricerca di un altro”

giovedì 9 agosto 2012

Tre gemme


Dalle crepe del soffitto
al piano sopra il primo
scendevano le gemme, una ad una
La prima nel bicchiere
l’altra nel vaso
la terza nella scarpa
ai piedi del letto
“Sei stato un figlio accorto
Hai scambiato il timore con l’affetto
Per esserti rivolto a me chiamandomi padre
meriti il mio disprezzo
perché non mi dovevi la nascita
ma una sincera ribellione
“In te io non vedevo che me stesso
e ho detto padre solo per ricordarmi chi fossi
Delle tre gemme ho scelto quella nella scarpa
non illudendomi che da un bicchiere o da un vaso
potesse ritornarmi la vita
ma dalla strada, soltanto
da tutta la strada
che continua a passarmi sotto i piedi”

venerdì 6 luglio 2012

Prima che piovesse

Prima che piovesse
il sole aveva un'altezza sovrana
"Non dirmi che fa caldo"
 ti scrivevo dal mio balcone
"è quasi normale che sia così"
dicevo salutandoti
 "In quale acqua hai cercato riparo?"
rispondesti alla mia provocazione
Abbiamo scelto questa stagione
per farci sudare la pelle
Nemmeno una nuvola muove l'orizzonte
né pascoli se ne stanno a ruminare
Si soffoca e il sole ci piega
ma l'amore tiene alta la testa

Bartolomeo Smaldone
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lunedì 28 maggio 2012

"Se i tuoi occhi un giorno" alla Feltrinelli

Mercoledì 30 maggio, alle ore 18.30, presso la libreria Feltrinelli di Bari, l'esordio ufficiale, nella mia terra, di "Se i tuoi occhi un giorno". Con me Sabrina Merolla, autrice e conduttrice televisiva. Un grazie speciale, per questa iniziativa, alla mia casa editrice, la Gelsorosso, per aver creduto in me, e, soprattutto, in una storia raccontata per la prima volta nella mia vita in prosa.

lunedì 30 aprile 2012

Se i tuoi occhi un giorno

Tutta la vita è fatta di vuoti da colmare. Nascendo è come se venissimo immessi in un unico, imprecisato, e incontrollabile vuoto. Il vuoto sopra di noi, accosciati o applicati nella pratica dello strisciare, nell'esplorazione di una dimensione nella quale, in futuro, non presteremo più uguale attenzione. Il vuoto intorno a noi, verticali, pronti a muovere le braccia e i piedi. Il movimento colma un vuoto e ne genera un altro. Così, ci sono vuoti che ereditiamo ed altri che ci lasciamo alle spalle.

mercoledì 21 marzo 2012

Sofia


Di noi tutti tu sei la più minuta
hai il profumo dei fiori che verranno
la luce che si farà
il lievito del pane nei piccoli tuoi piedi da farfalla
Di noi tutti tu sei la più greca
la più saggia
la più lungimirante e gracile
Sei l'amore; l'amore che ti fa piangere
un pianto ingenuo e antico
infantile e incredulo
Di noi tutti tu sei l'inizio
come la primavera
come un nuovo anno

mercoledì 14 marzo 2012

Abbiamo bisogno di poeti morti; tutti ne hanno bisogno: le librerie, le case editrici, i critici, gli intellettuali, gli eredi. Un poeta morto lo si può finalmente capire e gli si può perdonare l'arroganza ingenua della verità. Un poeta morto lo si può commemorare, compatire, celebrare; gli si può dedicare il nome di una strada, di una piazza, di un premio alla memoria. I poeti vivi fanno paura, talvolta ribrezzo; talune altre suscitano inquietudine e pietà. Perché i poeti vivi sono i rivoluzionari più autentici.

mercoledì 29 febbraio 2012

Ora che la morte ci divide


Ora che la morte ci divide
sei così vicina da sembrarmi viva
e la morte mi pare uno stupido sberleffo
Non lo so se piangi
e cosa vedi quando piangi
Non so più le cose che mi dici
Quelle le apprendevo da te
ed erano vere perché le udivo
e perché le mie orecchie erano vere
So le cose che mi immagino
e poiché nessuno può smentirle
(nemmeno le mie orecchie che non le odono)
esse sono per me la verità
Ora che la morte ci divide
sono ad un passo da te
nel vuoto da riempire che è la morte
La fine delle cose che iniziano in versi
non può che essere la poesia
Ed anche la morte che fa il verso a se stessa
dice di sé d’essere poesia
Non muoio. Non muori.
Ce ne stiamo semplicemente
in un altro silenzio

Bartolomeo Smaldone
All rights reserved

martedì 24 gennaio 2012

Senza titolo

Credo mi odieresti, se vedessi i miei occhi oggi
con le borse piene di alcol
e poca grazia attorno agli zigomi
con le ciglia che sembrano
le penne di un volatile in malora
Mi odieresti, se mi vedessi le mani
piene di calli
un po' per il freddo
un po' per questa aria malsana
e per tutto il lavoro della notte
che almeno si possa morire in pace
E tu, che fai
a parte leggere svogliatamente?
Te ne stai così
appena dietro lo specchio dei tuoi occhiali
con la testa sul bel gomito
a ridere in faccia all'estate
(solo tu puoi vederla in questa stagione)
con le labbra rapprese di sangue

Bartolomeo Smaldone
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martedì 10 gennaio 2012

Credo di aver scritto di me anche quando ho scritto degli altri.Non perché io riuscissi a stare dentro di loro, ma perché tutti loro riuscivano a stare dentro di me.