Dalle crepe del soffitto
al piano sopra il primo
scendevano le gemme, una ad una
La prima nel bicchiere
l’altra nel
vaso
la terza
nella scarpa
ai piedi del
letto
“Sei stato
un figlio accorto
Hai
scambiato il timore con l’affetto
Per esserti rivolto
a me chiamandomi padre
meriti il
mio disprezzo
perché non
mi dovevi la nascita
ma una
sincera ribellione
“In te io
non vedevo che me stesso
e ho detto
padre solo per ricordarmi chi fossi
Delle tre
gemme ho scelto quella nella scarpa
non
illudendomi che da un bicchiere o da un vaso
potesse
ritornarmi la vita
ma dalla
strada, soltanto
da tutta la
strada
che continua
a passarmi sotto i piedi”