Meridionale

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Reading durante il concerto di Fabrizio Emigli alla Domus Talenti, Roma, 10 marzo 2011

martedì 19 gennaio 2010

GENTE- Recensione del poeta Oronzo LIUZZI-

Il poeta non è un individuo isolato e chiuso nel suo guscio. Emerge dal proprio io per ricongiungersi con gli altri. Ama tutto ciò che lo circonda. Responsabile e riflessivo Bartolomeo Smaldone crede nel suo operare tramite la scrittura. L’esterno. L’interno. L’intimo. Il corpo. I suoni. Gli echi. Il presente. I ricordi. Comprende. Prende. Dona ed entra lentamente nella vita quotidiana per capire movimenti pensieri immagini e sogni e speranze e drammi e maschere. Il suo occhio si rivolge anche ai soggetti che hanno perso la propria identità: “La voragine folle dell’uomo che non si riconosce in se stesso”.
Gente. Nei versi. Gente. Ascolta. Gente. Subisce. Gente. Umana. Perfetta. Imperfetta. Anonima. Gente. Tutti noi. Gente…”il nulla”.
La sua missione è quella di coniare, mediante la scrittura, sia la debolezza che la forza sua e di coloro che si impegnano giornalmente per ritrovare e realizzare “Un’altra vita”.
Smaldone non viaggia in orizzontale, ma percorre sentieri che conducono al verticale.
Scopro: “ ci sono dolori che non si comprendono/ ed altri che si subiscono senza appello”…e scopro: “Perché si compissero le parole/mostrai indulgenza ai miei sogni”…e scopro: “il vero canto ti segnerà per sempre le corde”…e scopro: “Sognavo di percorrere il mondo con i miei piedi”…e scopro: “ognuno di noi faccia un passo in alternanza /così da apparire una sagoma sola”….e scopro: “Sento di te tutta la purezza/mentre affondo di spalle nell’impossibile redenzione”….e scopro ancora: “E se la mia scrittura non avrà senso alcuno/allora saranno i tuoi occhi la vera arte”.
Scorre il pensiero. Attraversa la soglia del domani. Stabile e deciso si specchia e si rispecchia nei sentimenti degli altri. Gente. Leviga di continuo la passione per sentirsi uomo. “So di dover andare e so dove cercare ciò che mi serve”.
Il muro non è chiuso. Il verso è genuino e vero e solido. Libera la sua personalità per svelarci l’enigma della storia, del proprio tempo e del suo io. “Non ti chiedo di indicarmi la rotta, né di essere il sentiero sotto i miei piedi. Vorrei soltanto che entrambi ci sentissimo liberi di credere nel domani”. Ci rivela la prospettiva e il trionfo della speranza.

Oronzo Liuzzi

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