Meridionale

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Reading durante il concerto di Fabrizio Emigli alla Domus Talenti, Roma, 10 marzo 2011

venerdì 2 aprile 2010

Mare di cellulosa


Indiscutibile il suo modo personale
di aprire e chiudere le vocali
e il buon risveglio rendeva indiscutibile il mattino
Se le parlava lo faceva solo come una congiunzione
ma ad ascoltarla sembrava verosimile ogni sogno
In via Verbania, al quattro, un tempo attraccavano le barche
il mare arrivava da lontano ed era un mare di cellulosa
ci potevi scrivere sopra o passare il giorno ad asciugare
o ad aspettare Tantalo imbrigliato al suo albero di mele
Era tutta una questione letteraria
si trascrivevano menzogne e confessioni
perché ne restasse traccia dopo ogni sparizione
Si lasciavano indizi di profumi
fogli sparsi in bagno e vestiti smessi
e tutti conducevano allo stesso specchio
Aveva avuto in sé un’immagine
piena di colori come un bicchiere pieno
come un’arnia prima della sciamatura
Chi era passato in via Verbania, al quattro
ricordava ancora il mare di cellulosa
e l’ombra di lei sulle parole nere
la lentezza del distacco, il dolore della sera
l’inchiostro di quei giorni
Chi era passato in via Verbania, al quattro
vedendo la luce della sua finestra
l’aveva creduta in attesa del suo scrittore
e non aveva mai smesso di desiderarla


Bartolomeo Smaldone
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