Uno se
l’immagina così l’invecchiare
come uno
sforzo caparbio della memoria
Cosa indossavi quella prima volta?
Uno, due,
tre, tredici, ventuno
cento e uno
Ah, ora sì
che me lo ricordo
L’avevo
visto nella vetrina
del gran
bazar del centro
quel vestito
appena sotto il ginocchio
Lana mista a
qualcos’altro
qualcosa che
non saprei dire con esattezza
Taluni
particolari sfuggono
a chi non ha
una gran cultura del vestire
O è forse
questa storia dell’invecchiare?
Uno, due,
tre, tredici, ventuno
cento e uno
Per
rifiatare respiravo al contrario
e ti venivo
a chiedere in sposa
per quella
tua mania di ricordare sempre tutto
che spesso
mi imbarazzava
Quanto vorrei che adesso fossi qui
per
insegnarmi di nuovo a contare
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