Meridionale

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Reading durante il concerto di Fabrizio Emigli alla Domus Talenti, Roma, 10 marzo 2011

mercoledì 24 febbraio 2010

COERENZA EMOTIVA


Normalmente mi disabituo
alla mancanza, alla lontananza, alla lungimiranza
alla vicinanza asfittica, anestetica
Mi sforzo di essere autosufficiente, autoportante
auto illuminante
Potrei stare ore ed ore a fissare un punto
senza dir nulla o semplicemente fischiettando
Chiunque avrebbe ragione a credermi folle
e vincerebbe l’intera posta
perché normalmente lo sono
Ho la follia di chi si rimescola
di chi si spariglia
di chi si sfila guanti e camice bianco
per stare al caldo del mondo
e delle belle voci che tutto sanno
Ho la follia di chi arriva e riparte
non cammina, corre
salta e cade a testa in giù e tutto il resto all’aria
Il prezzo di una boccata di ossigeno epurato
senza tossine e senza debiti
senza riserve o indulti
Voglio quindi esisto
e più voglio più mi consumo
obbedisco al richiamo della foresta e non della civiltà
L’uomo civile mi annoia
ha il tanfo del galateo
e batte sempre troppo spesso le mani
come se fosse ogni volta in televisione
a godersi il profilo giusto, quello che sfila
quello che cancella tutti gli inestetismi
Dalla mia parte, da questo olimpo di eroi decadenti
io vedo il dissennato e il paroliere
e l’insonne e il suonatore di armonica
seduti l’uno accanto all’altro
a godersi gli occhi diafani della bella sacerdotessa
che tutti assolverà nel nome della coerenza emotiva

Bartolomeo Smaldone
(Copy 2010- all rights reserved)

1 commento:

  1. Di nuovo, per un attimo, ti lasci guardare per davvero -come nel "l'accoglienza"-.
    Il "maledetto", l'insofferente, estremamente consapevole di sè...quasi sprezzante. L'aspetto di te, più irresistibile e più detestabile.
    Mi piace. Probabilmente più di tutte.
    Ti abbraccio cuggì

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